Whistleblowing: controlli ANAC e multe fino a 50.000 euro per chi non è in regola

Nel 2025 l’ANAC ha intensificato le verifiche sull’attuazione del D.Lgs. 24/2023, che impone a enti pubblici e aziende private di dotarsi di un sistema interno per le segnalazioni di illeciti. Dai primi controlli emerge un dato chiaro: molte organizzazioni non hanno ancora implementato canali conformi e rischiano sanzioni pesanti, fino a 50.000 euro.

L’obbligo di adeguarsi

Il D.Lgs. 24/2023, che recepisce la Direttiva UE 2019/1937, ha introdotto un obbligo preciso: ogni organizzazione deve garantire un canale di whistleblowing interno, sicuro e riservato, gestito nel rispetto della privacy e delle tutele previste per il segnalante. La norma riguarda tutte le aziende con almeno 50 dipendenti o che hanno adottato il Modello 231 (a prescindere dal numero di dipendenti).

Le sanzioni ANAC

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) è l’unico soggetto competente a valutare le segnalazioni e l’eventuale applicazione delle sanzioni amministrative sia per quanto concerne il settore pubblico che quello privato:

  • da 5.000 a 30.000 euro quando accerta che sono state commesse ritorsioni o quando accerta che la segnalazione è stata ostacolata o che si è tentato di ostacolarla o che è stato violato l’obbligo di riservatezza;
  • da 10.000 a 50.000 euro quando accerta che non sono stati istituiti canali di segnalazione, che non sono state adottate procedure per l’effettuazione e la gestione delle segnalazioni oppure che l’adozione di tali procedure non è conforme.

Perché agire subito

L’attività di controllo dell’ANAC segna un cambio di passo: non si tratta più di semplici raccomandazioni, ma di obblighi sanzionabili. Le aziende che non si adeguano rischiano non solo le multe, ma anche danni reputazionali e perdita di fiducia da parte di dipendenti e stakeholder.

Avere un sistema di whistleblowing conforme e documentato non è più una scelta, ma una condizione necessaria per dimostrare serietà e rispetto della normativa.

Non rischiare multe e sanzioni

Il modo più semplice per adeguarsi al Decreto whistleblowing è implementare un software whistleblowing. Ma quali caratteristiche deve avere?

  • Semplice e intuitivo. L’interfaccia deve essere semplice perché il segnalante deve essere messo sempre nella condizione di poter effettuare una segnalazione;
  • Garantire la riservatezza. Il software deve garantire la riservatezza dei dati personali del segnalante e della segnalazione stessa utilizzando sistemi di crittografia;
  • Tracciabilità ed efficienza. Per le aziende e i gestori delle segnalazioni è fondamentale che vengano tracciati i tempi di intervento per rispettare le tempistiche del Decreto. Per rendere efficiente la gestione delle segnalazioni è necessario un unico sistema in grado di gestire sia le segnalazioni scritte che quelle vocali;
  • Conformità e flessibilità. Il software deve garantire la conformità del processo di gestione della segnalazione e allo stesso tempo essere abbastanza flessibile da adattarsi alle specifiche esigenze aziendali.

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